Un giro daffari in grado di generare un guadagno tra i 5 e i 6 miliardi di dollari solo nel 2015. Altri 800mila migranti pronti a partire dalla Libia con destinazione lUnione Europea. Sono questi i dati più allarmati del report pubblicato oggi da Europol e Interpol.
Sono centinaia di migliaia, sono uomini, donne, bambini e anziani, e decidono di lasciare le loro case per intraprendere un lungo viaggio alla disperata ricerca di condizioni di vita migliori. Non è detto che le trovino, purtroppo. Colpa soprattutto degli estenuanti e disumani viaggi cui sono costretti. Veri e propri viaggi della speranza organizzati da quella che sempre più si va configurando come una multinazionale del crimine. I numeri parlano chiaro, più del 90% di coloro che provano a raggiungere lEuropa sono passati per le mani dei trafficanti.
LORGANIZZAZIONE
Il termine multinazionale è forse quello che più si addice a queste organizzazioni. Si dispongono, infatti, come farebbe una qualsiasi azienda con le proprie sedi, ovvero stabilendosi in diversi punti lungo le rotte maggiormente utilizzate. Anche la struttura ricalca quella aziendale, presentando una ben delineata gerarchia: al livello più alto i leader che coordinano tutte le attività lungo la rotta prevista, seguono gli organizzatori che si occupano di gestire il traffico localmente grazie ai contatti personali e, infine, a chiudere lorganigramma i facilitatori, che assistono gli organizzatori o si occupano delle attività di reclutamento. Non uno, ma una serie di gruppi pronti a collaborare tra loro per spartirsi al meglio il ricco bottino. Chi ne fa parte non necessariamente è natio delle zone da cui hanno inizio i flussi migratori. Il report, infatti, mostra come i trafficanti provengano da più di 100 paesi, in Europa e non. Molti di questi hanno, ovviamente, un passato di criminalità alle spalle.
IL GUADAGNO
Sì, cè la grande probabilità che alcuni di loro riescano ad arricchirsi molto. Solo nel 2015 il traffico di esseri umani ha toccato cifre da capogiro, visto il giro di affari stimato tra i 5 e i 6 miliardi di dollari. Unenormità considerando che il profitto di una vera multinazionale come la Coca-Cola, nel 2013, era arrivato a 8 miliardi. La speranza di cambiare vita costa e non poco. Ogni migrante, infatti, paga ai contrabbandieri tra i 3.200 e 6.500 dollari. Un quantitativo di denaro evidentemente difficile reperire per chi scappa da guerre e fame. Sono molti, quindi, quelli che si trovano costretti a indebitarsi con i loro stessi aguzzini. Un debito che verrà ripagato venendo sfruttati lavorativamente e sessualmente.
LE ROTTE
Se già negli anni passati il numero di migranti che avevano raggiunto il territorio europeo aveva raggiunto cifre impressionanti, per il 2016, sempre stando alle stime del report, non si prevede un miglioramento del trend. Anzi, la situazione sembra destinata a peggiorare.
Diverse sono le rotte lungo le quali i migranti viaggiano e continueranno a viaggiare nei prossimi anni. Almeno sei quelle individuate da Europol e Interpol. La rotta mediterraneo-occidentale è quella che raggiunge Spagna e Portogallo e dalla quale, nel 2015, sono passate 7.164 persone provenienti da Guinea, Algeria e Marocco. Coloro che partono dalla Libia e dagli stati centro-africani sono invece soliti utilizzare la rotta del Mediterraneo centrale, attraversata lo scorso anno da 153.946 migranti. Partono dalla Turchia e raggiungono Grecia o Bulgaria coloro che viaggiano attraverso la rotta sud-orientale per poi raggiungere la tristemente nota rotta balcanica. In questo caso gli attraversamenti illegali registrati sono stati 885.386. A queste vanno ad aggiungersi la rotta orientale, usata principalmente da siriani, vietnamiti e afghani, e quella a Nord che parte dalla Russia e attraversa Norvegia e Finlandia. Entrambe hanno fatto registrare circa 2.000 attraversamenti.
IL FUTURO
Nei prossimi anni, e già nel 2016 come detto, la situazione non è destinata a cambiare. È previsto in aumento il numero dei migranti, tanto che già 800.000 sarebbero pronti a imbarcarsi dalla Libia per raggiungere lEuropa. Conseguentemente, il report mostra il pericolo di un aumento della criminalità, sia quella strettamente legata allattività del traffico umano con una maggiore attività di falsificazione di documenti e di sfruttamento del lavoro, sia quella interna ai paesi europei. Qui i facilitatori potrebbero utilizzare, obbligandoli, i migranti da loro stessi trasportati per attività criminali.
Cè però un altro rischio che è bene considerare. Nonostante Europol e Interpol non abbiano individuato alcun legame sistematico, il fenomeno migratorio potrebbe venir sfruttato dal terrorismo per i proprio scopi. Si teme, infatti, che i foreign fighter possano infiltrarsi tra i migranti per entrare, oppure rientrare, in Europa.
Luca Crosti